Corso avanzato CIHEAM IAMZ – FAO
Corso avanzato CIHEAM IAMZ – FAO in Analisi della catena
del valore del pesce: impressioni di chi ha partecipato.
Monticini: opportunità per costruire potenziali relazioni professionali
Si è tenuto dal 13 al 17 maggio scorso presso il CIHEAM IAM di Saragozza – Spagna, l’Advanced Course in Seafood Value Chain Analysis, organizzato dal CIHEAM International Centre for Advance Mediterranean Agronomic Studies tramite lo (IAMZ) Mediterranean Agronomic Institute of Zaragoza, e la Food Agriculture Organization (FAO) tramite il Fisheries and Aquaculture Department.
Il Corso “Analisi della catena del valore del pesce” era riservato ad un numero limitato di partecipanti selezionati in base al loro background accademico e previo superamento di un questionario motivazionale. Sono stati selezionati più di quaranta professionisti provenienti da circa 20 paesi, molti dei quali dell’area Mediterranea, dal Sud America o dell’area sub Sahariana. Si tratta spesso di funzionari statali inviati dai propri governi, oppure di ricercatori inviati dalle loro organizzazioni con lo scopo di migliorare le proprie performance professionali attraverso la continua acquisizione di nuove e migliorate competenze.
Le lezioni sono state previste in due sessioni, una di mattina e l’altra di pomeriggio. Al termine di ogni sessione era previsto un periodo di discussione relativo alle tematiche trattate. Il programma è stato inoltre integrato tramite l’elaborazione di un piccolo progetto pratico. Le attività prevedevano infatti sessioni di gruppo in aula, e operazioni di raccolta di dati statistici grezzi da svolgere al di fuori del campus.
I partecipanti sono stati suddivisi quindi in gruppi di lavoro “by species group”: cod, cephalopods, seabream & seabass, shrimps, sardines & anchovy, hake. Il loro obiettivo primario era quello di costruire, attraverso il reperimento di determinati dati ed informazioni (sia primari che secondari), una catena del valore, la quale rappresentasse una fotografia verosimile della situazione del mercato nazionale spagnolo. Il materiale didattico utilizzato per le lezioni frontali era in lingua inglese mentre le lezioni erano nella lingua di utilizzo dei vari relatori con traduzioni in simultanea in Inglese, Francese e Spagnolo.
Le tematiche affrontate sono state le seguenti: Globalization of Seafood Markets and Trade, FAO Sustainable food Value chain approach, Definition of Value Chain, Mapping the Value Chain, Structural supply forces directing seafood Value Chain flows, Relevance of International Institutions and Regulatory framework, Demand forces and Value Chain responses, Variance of price and vertical and horizontal interactions, EUMOFA approach and price structure, Circular economy, Social Innovations, Diffusion of innovation and Value Chain, Smart processing, Traceability and Sustainability.
I relatori intervenuti erano provenienti da differenti istituzioni accademiche e da organismi internazionali quali la FAO appunto. Tra questi Sr. John Ryder, Branch Chief FAO FIAM, il Professore di Marketing presso University of Cantabria (Spain) già Visiting research presso FAO Globefish, Jose Fernandez-Polanco, il Professore emerito presso UiT The Arctic University of Norway, Torbjorn Trondsen, solo per citarne alcuni.
Molto interessante la parte pratica in particolare per quanto riguarda l’utilizzo di una piattaforma di dati statistici europea, l’EUMOFA.
Alcune tematiche trattate, come la parte delle piattaforme per la raccolta dei dati statistici, delle varie definizioni, del Framework legislativo (a livello internazionale: l’SPS Agreement Sanitary and phytosanitary measures, il Codex Alimentarius per la parte riguardante i prodotti ittici e l’FAO-CCRF) sono state molto esaurientemente trattate anche grazie alla notevole interazione ed interesse dei partecipanti e completate anche con la parte prettamente pratica e di ricerca.
Di notevole importanza – e quindi degna di approfondimento la parte sul caso studio della Value Chain dei prodotti ittici proveniente dalla Norvegia tenuta dal Prof. Trondsen.
Di contro la parte riguardante la mappatura della Value Chain oppure la comprensione della varianza del prezzo è a tutti risultata, per quanto interessante, molto ostica nella comprensione, se non per altro per il numero di ore limitate a disposizione del relatore, possiamo quindi ipotizzare che lo scopo sia stato quello non tanto di trasmettere una competenza ma di promuovere la curiosità nella conoscenza e quindi un successivo approfondimento della materia in modo autonomo.
Dare un giudizio obiettivo a caldo, non è stato facile, visto anche che chi scrive era tra i partecipanti. Si è trattato principalmente di soddisfare le aspettative, in parte ampiamente rispettate altre meno, anche perché non sempre le tematiche trattate rientravano nel proprio bagaglio esperienziale o nel background accademico, oppure semplicemente avevano un minor interesse (sempre comunque a livello personale).
In definitiva credo che il valore aggiunto di simili esperienze, oltre all’aspetto prettamente didattico e di diffusione delle informazioni, il quale risulta fondamentale nell’ambito della formazione continua, sia da ricercarsi nelle potenziali relazioni professionali, che si instaurano tra i vari portatori di interessi convenuti, i relatori, gli organizzatori e i professionisti. Tutti i profili professionali intervenuti infatti, da una ricerca approfondita tramite i loro profili social o tramite scambi proficui di opinioni, risultano a vario titolo correlati tra loro o comunque collaborano o hanno collaborato in vario modo con istituzioni internazionali a vari progetti.
Pierluigi Monticini